Come arrivare in Abruzzo?



Tra le alture più significative dell’Appennino e le acque del Mar Adriatico si sviluppa una terra molto ricca di attrattive. E' possibile scegliere tra le spiaggee le piste da sci, i parchi naturali e le città d’arte, gli eremi e le chiese medievali, i musei e i castelli.

Semplice da raggiungere da buona parte dello stivale, la regione è rimasta a lungo discosta, appartata, ma ha iniziato finalmente ad essere riscoperta come merita. Le spiagge che si susseguono sul litorale adriatico sono l'attrattiva più famosa dell’Abruzzo. Frequentate prevalentemente da famiglie, hanno cominciato ad attirare anche un pubblico giovane e internazionale grazie a porti turistici, infrastrutture sportive, spettacoli.

Dalle zone del litorale, al contempo, moltissimi visitatori provenienti anche dall’Europa hanno cominciato a spostarsi verso lo splendido entroterra, verso i centri storici e le città d’arte, verso le chiese, e i castelli e le abbazie dell’interno. E a salire fino ai sentieri dei Parchi Nazionali, del Parco Regionale, delle molte Riserve Naturali e di oasi che permettono la sopravvivenza di un buon numero di specie animali e vegetali, e che fanno dell’Abruzzo la “regione più verde d’Europa”.


Trasporti in Abruzzo




Raggiungere l'Abruzzo in auto


Esaminando il sistema della viabilità regionale d'Abruzzo non si può fare a meno di considerare che la Regione è geograficamente in una posizione di cerniera in mezzo al Corridoio Adriatico e ai confini con l'area "cosiddetta" forte dell'Italia Centrale.

Il Corridoio Adriatico, va inteso come il sistema nazionale di trasporto che si sviluppa dai valichi dell'Italia del nord-est (Tarvisio, Brennero, Villa Opicina) fino ad Otranto e al porto di Taranto lungo la dorsale peninsulare adriatica. La valenza di quest'asse dipende dal fatto che esso si colloca a pieno titolo tra le maggiori direttrici portanti lungo le quali la politica comunitaria dei trasporti si potrà sviluppare, sia con riferimento al Mediterraneo sia, attraverso opportune connessioni, con i paesi del Mar Nero; di grande importanza sono i collegamenti già esistenti tra la Grecia, i porti della Turchia e quelli del Mare Adriatico.

Di conseguenza il Corridoio Adriatico sarà chiamato, certamente nel medio periodo, a svolgere un ruolo essenziale come via per soddisfare la domanda di trasporto tra l'area centrale dell'U.E. e la Grecia, i paesi Balcanici e l'area del Mediterraneo Orientale.

Risulta evidente come sia importante collegare la rete infrastrutturale regionale, e quindi anche quella stradale, con il Corridoio Adriatico da una parte e la direttrice tirrenica dall'altra al fine di promuovere la saldatura e l'integrazione con le aree maggiormente dinamiche per favorire una maggiore competitività del territorio interessato e di conseguenza una maggiore efficienza economica.

Pertanto è prioritario, negli interventi per le strade relativi ai grandi assi di comunicazione, il completamento della trasversale autostradale appenninica (Roma-Teramo) con il raccordo A24-A14 in variante alla S.S.80 tra Teramo e Giulianova, la cosiddetta Teramo Mare, per la quale esiste già il progetto esecutivo ed il finanziamento del III lotto Villa Zaccheo-A4 da parte dell'ANAS.

Ugualmente essenziali sono i collegamenti stradali con le infrastrutture puntuali previste per l'intermodalità (interporti e porti) al fine di elevare la funzionalità complessiva del sistema (SS. 150 da località "Val Vomano" allo svincolo di Roseto degli Abruzzi e da qui fino alla SS. 16 e casello autostradale per Montorio al Vomano in località "Villa Petto"; prolungamento Asse Attrezzato della Val Pescara fino a Scafa in complanarità alla A24; raccordo al Centro Agroalimentare di Cepagatti, raccordo autostradale con Interporto ValPescara).

Per la rete viaria regionale, particolare attenzione rivestono gli interventi per la totale sistemazione della S.S.17 dell'Appennino Abruzzese, della S.S.260 Alto Aterno e della S.S. 261 Subequana per la creazione di un sistema dorsale viario affidabile delle zone montane interne concorrenziale nei confronti delle aree economicamente più forti. In tal modo si realizza il rilancio e la valorizzazione del territorio montano della provincia dell'Aquila, attraverso un sistema integrato della mobilità che esalti le risorse storico ambientali e turistiche dei Parchi Naturali.

Raggiungere l'Abruzzo in Treno


La rete ferroviaria italiana con i suoi 16.000 Km. risulta essere satura sulle tratte principali, con scarsa capacità disponibile per lo sviluppo dei trasporti intermodali, obsoleta nelle linee secondarie e di scarso traffico. Questa condizione si verifica per ampie aree del mezzogiorno che affida per gran parte della mobilità viaggiatori e merci al trasporto stradale con pesanti oneri a carico della collettività per effetto della congestione e dell’inquinamento. La insufficienza del sistema ferroviario determina uno scarso utilizzo della intermodalità e del trasporto combinato, di conseguenza un freno allo sviluppo della «catena logistica» sulla quale si fonda ormai il modello trasportistico a livello mondiale

L’ infrastruttura ferroviaria in Abruzzo si estende complessivamente per circa 500 km di linee; circa 85 le stazioni. La rete fondamentale nella regione è costituita da:
• la linea della direttrice Adriatica (Bologna-Ancona-) Porto d’Ascoli-Pescara-Vasto S.Salvo (-Bari-Lecce), che attraversa da nord a sud il litorale della regione.

Fanno parte della rete complementare:
• la linea (Roma-) Oricola-Sulmona-Pescara, importante collegamento tra il Tirreno e l’Adriatico attraverso l’Appennino Centrale;
• la linea Avezzano-Balsorano (-Roccasecca);
• la linea (Terni-) Sella di Corno-L’Aquila- Castel di Sangro (Isernia);
• la linea Giulianova-Teramo.

Aeroporti in Abruzzo


L'Aeroporto d'Abruzzo, attraverso il completamento dell'attrezzatura di movimentazione delle merci e la promozione di collegamenti charter con l'Est Europa, dovrà assicurare alla regione un collegamento internazionale che possa essere sviluppato in sinergia con un adeguato potenziamento dei porti e degli approdi turistici.

Particolare attenzione dovrà essere dedicata al rapporto con gli operatori turistici che si occupano di incoming in relazione allo sviluppo delle potenzialità turistiche dei parchi, mentre lo sviluppo del traffico merci dovrà essere curato in stretta relazione con le politiche di intervento regionale del settore, tenendo presente l'organizzazione dei distretti industriali e le attività regionali di sviluppo dell'internazionalizzazione delle imprese abruzzesi che passa attraverso uno studio accurato di settore


In Abruzzo sono attivi due aeroporti civili:
Aeroporto di Pescara | Aeroporto Internazionale d'Abruzzo - Via Tiburtina Km 229,100 - 65131 Pescara - Tel. 085 4324201 - Fax 085 4324207

Aeroporto di L'Aquila-Preturo | Aeroporto dei parchi dell'Aquila - Via degli Zingari (fraz. Preturo), 56 - 67100 L'Aquila (AQ) - Tel. 0862/461013

Porti in Abruzzo


• II porto di Vasto, dal punto di vista dell'entità dei traffici, può essere senz'altro assimilato a quello di un porto di interesse regionale. Il suo movimento di merci (quando si prescinda dal petrolio greggio prodotto in mare aperto dalla piattaforma Rospo Mare) si quantifica a 200-300.000 tonnellate/anno di rinfuse allo sbarco e a poche decine di migliaia di tonnellate di mercé all'imbarco. Vasto, in ragione dei suoi fondali, sembra tuttavia la sede più appropriata per un opportuno sviluppo portuale che si inserisca nel tratto di costa intercorrente tra Ancona e i porti pugliesi mettendosi al servizio di uno sviluppo industriale ormai significativo su scala nazionale

• Il porto di Ortona è anch'esso classificato come "porto locale" di interesse regionale e deve essere considerato in ragione sia del contributo che può portare allo sviluppo economico delle zone di insediamento manifatturiero limitrofe, che della necessità di rendere funzionale il legame con il vicino Interporto di Manoppello nella logica di organizzazione reticolare integrata per la mobilità e la logistica regionale delle merci. Il traffico merci previsto è tipicamente quello costituito da carichi completi di limitata entità, destinati ad alimentare attività produttive locali; pertanto lo sviluppo portuale deve tener conto che Ortona si inserisca nei traffici previsti nel tratto di costa che intercorre tra Ancona ed i porti pugliesi al servizio di uno sviluppo industriale regionale ormai significativo anche su scala nazionale. Un’ulteriore possibilità può essere costituita dall'insediamento di linee transadriatiche a breve distanza per passeggeri, da gestire con mezzi veloci di ridotta dimensione, anche se si tratterebbe comunque di flussi stagionali di limitata entità. Il Porto di Ortona, inoltre, potrebbe veder crescere il proprio ruolo ed il proprio mercato nel settore del trasporto container soprattutto come collegamento feeder con il mar Mediterraneo ed il mar Nero e i porti hub di Taranto e Gioia Tauro.

• Il porto di Giulianova è un porto di tipo peschereccio; il movimento merci che si verifica nel porto di Giulianova è limitato esclusivamente al pescato giornaliero, costituito da pesce bianco, pesce azzurro e molluschi.

• Il porto di Pescara dovrà sviluppare la sua vocazione verso il trasporto passeggeri ed assumere un ruolo importante nella prospettiva dell'Abruzzo come land-bridge tra l'Adriatico ed il Tirreno proiettato verso l'area balcanica ed i corridoi paneuropei orientali. Lo sviluppo del complesso portuale di Pescara è subordinato alla realizzazione degli spazi riservati alle diverse attività portuali, al miglioramento del rapporto tra tali attività e la città retrostante, ed alla soluzione dei problemi di natura ambientale come al fiume.




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